Willy 1: A volte quando passo vedo sulla porta d'ingresso, sotto il portico. del personale in divisa che sfumazza beato; ma è giusto un quadretto del genere davanti a un posto che cura la salute delle persone? Meglio che vi costituite un posto fumo all'interno della struttura almeno per coerenza.

sergio: Un'esperienza non recente nell'ottica Bonardi di Cremona, P.zza Libertà. Anzi, molto vecchia, ma me la ricordo ancora perché l'episodio, incredibile, mi è rimasto impresso. Ero - allora - un ragazzo che portava abitualmente gli occhiali e mio padre mi aveva abituato nel tempo a fare riferimento a questa ottica. Ebbene, una volta capitò che, fatto fare un paio di occhiali nuovo (con il relativo, corposo costo), mi accorsi poi a casa che i naselli erano entrambi sbeccati in punta. Restai sorpreso: caspita, si sarà accorto che sono rotti! Il giorno dopo ritornai all'ottica, lo feci notare, ma il titolare mi disse che, insomma, era normale che nel montarli si fossero un po' sbeccati. Io ero un ragazzetto e non rimasi più di tanto a discutere, anche se, siccome non ero fesso, la "spiegazione" mi parve per nulla convincente. Me ne uscii con i miei occhiali difettati. Da allora, ovviamente, mai più ottica Bonardi. Di tanto in tanto quell'episodio mi torna alla mente. Soprattutto quando passo davanti al negozio, a Porta Venezia, che nel tempo è diventato enorme, oltre che molto elegante. E' un settore, del resto, in cui si sa che i quattrini girano, eccome. E allora mi pare ancora più kafkiano quell'episodio: ebbene sì, non mi cambiò i naselli montati già rotti, dovetti tenerli com'erano. Costava troppo cambiarli, diamine. Ciao ciao Bonardi...