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Dischi Volanti Verona
Via Fama, 7, 37121 Verona VR, Italyhttps://www.facebook.com/DISCHI-VOLANTI-246513955533384/
Recensioni: 55 | Valutazione complessiva: Bene
Premiato | |
Bene | |
Media | |
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Terribile |
Recensioni
Per chi vuole comprare dischi, cd o vinile che sia, non ci sono praticamente alternative ...
Uno potrebbe dire "grazie tante ... è l'unico negozio!". Certo ... ma se è l'unico negozio rimasto in città ci sarà un motivo
Competenza, professionalità, disponibilità, conoscenza della musica ai massimi livelli, ... e poi ... quattro chiacchiere con Carlo & Co. non hanno prezzo ... qualche spicciolo in più rispetto ad un vinile comprato on line? Non ho dubbi!!!! Carlo e dischi volanti tutta la vita!
Reasons why you shouldn't support this place:
1. Record mess heaven, no system at all.
2. Tightly stacked Vinyl makes it hard to take a look at them.
3. No explaing about what I can look at and what I can't.
4. The employees don't care about the customers. They were blasting music loudly. And constanly following me, like I were small child who was not allowed to touch anything.
5. Expensive! Other stores have better prices.
There is only 1 positive argument to buy LP's here:
1. They have a great selection of lp's, dvd's and cd's. And thats it.
Don't go into this shop you will only be disappointed. Have a good day anyway .
Premettono che da diversi anni giro e frequento negozi di vinili in diverse città italiane e anche europee, in quanto appassionato di musica e non posso non segnalare diversi punti che a differenza di altri rivenditori non mi hanno soddisfatto:
-I dischi sono troppo ammassati e ciò non permette una ricerca fluida e dettagliata soprattutto per i meno esperti;
-Non c è la possibilità di ascolto dei vinili in quanto non esiste il servizio piatti d'ascolto e non solo,avendo con me il mio giradischi portatile a batteria non mi è stato concesso l'ascolto prima dell'acquisto cosa molto fastidiosa per ovviamente i dischi usati;
-Per qualcuno sarà anche ben fornito a quanto ho letto in varie recensioni ma dal mio punto di vista non più di tanti altri che ho già visitato, anzi ho trovato gli stessi dischi da altri rivenditori con PREZZI INFERIORI a pari articolo ovviamente (RISTAMPA,ORIGINALE O IMPORTAZIONE che sia);
-Come ultima considerazione ma non meno importante,appena arrivato in cassa non c è stata l'opportunità di trattativa ,come normalmente avviene in un qualsiasi negozio del genere,presentandomi con più di un articolo da acquistare ho trovato solamente una persona molto abile a battere lo scontrino che mi ha congedato velocemente dicendomi che non era possibile applicare uno sconto;
Questa mia esperienza la racconto con spirito costruttivo affinchè chi opera nel settore sia più consapevole nel voler migliorare questi dettagli fondamentali,senza giudicare e soffermarmi piu del dovuto solamente sull'aspetto economico della merce.
Unica nota Positiva il commesso del quale non ricordo il Nome è stato molto gentile e disponibile.
TROVATO PEZZO INTROVABILE.
PERSONALE PREPARATO.
ROBERTO
Le stelline sono una media delle 4 (abbondanti) che avrei dato nelle prime visite e le 0 scarse per l' ultima. Spero soprattutto possa servire per una serena riflessione al competentissimo (sui dischi) proprietario del negozio. Negozio in una traversa centralissima, stracolmo di cd e soprattutto vinili. Regna, è vero, una certa confusione ma assolutamente piacevole vista la presenza di un bravissimo e silenzioso commesso molto abile nel tirar fuori quello che cerchi offrendoti anche valide alternative. Il titolare è un “cinquantino” che trasuda passione e competenza in campo musicale.
Insomma ero convinto di aver trovato a Verona il mio spacciatore di vinili ideale. È un posto di tale fascino che il 10/20% in più rispetto al prezzo delle grandi catene si paga più che volentieri. Acquisto alcune ottime incisioni di Pink Floyd, De Andrè, Morricone e Dire Straits, accontento perfino mio figlio di 9 anni al suo primo vinile con Mengoni e poi arrivo ad un classico come quello dei Frankies Goes to Hollywood. 40 euro per un doppio album. Peccato che al primo ascolto sul finire di the power of love il disco si incanti. Può capitare (penso). Ritorno al negozio e (con vinile e scontrino) rappresento il problema e chiedo il cambio. Il titolare dà uno sguardo in controluce e si dice sorpreso. Comunque lo proverà a casa per verificare il difetto. Che non ci sia un giradischi in un tempio del vinile un poco mi sorprende ma va bene così.
Ritorno al negozio ed il responso è che il disco è perfetto. Probabilmente (mi viene garbatamente e dottamente spiegato) il difetto è nella regolazione del giradischi. Essendo un rega P1 appena acquistato lo ritengo possibile. Riprendo il disco, riconfeziono il giradischi per evitare contraccolpi, già che ci sono prendo anche un vecchio piatto a cinghia che avevo piacere di ripristinare e vado da Harem a far verificare il tutto.
Dopo tre giorni ripasso, altro verdetto: taratura perfetta, disco con leggero difetto (su alcuni piatti anche di minor valore il braccio vibra ma non si incanta) ma il difettino c’ è. Me lo certificano sulla ricevuta e via.
Aspetto il rientro da un viaggio del titolare per risolvere la questione e qui scopro che (evidentemente) gli antichi romani hanno lasciato nei veronesi la scarsa attitudine ad ammettere di avere torto nonché una certa capacità nel tentativo di fare la supercazzola ai clienti.
In rapida successione i tentativi per non cambiare il disco sono:
“Il disco è perfetto la causa sono le frequenze”;
“Manca la busta di plastica che ricopriva il disco”
“Il disco è sporco” (quando me lo mostra in effetti ci sono delle orrende ditate peccato che dopo il primo tentativo di cambio io non l’abbia più estratto dalla custodia).
Mi arrendo! “Non c’è problema” dico “te lo lascio e amici come prima”.
Colpo di orgoglio del proprietario che mi fa prendere un’altra copia (anche se da 28 euro) e mi dice che non vuole problemi e che comunque me lo cambia... finita? No...
Segue lunga disquisizione su come secondo lui il giradischi sia comunque tarato male passando per il dubbio sulla puntina (ma è quella che il P1 monta di fabbrica ribatto).
“A quanto lo hanno tarato?”
“A due grammi” rispondo.
“Ma è troppo!... i giradischi vanno a 1,5. Facciamo una cosa: ridammi il cambio e provalo scaricando completamente il peso”
Tra me e me penso “col cavolo”. Non mollo il cambio (anche se di qualità inferiore) e saluto con l’educazione che (è giusto precisarlo) non viene mai meno neanche dall’altra parte.
Consapevole dei miei limiti sulla regolazione dei giradischi e permanendo il dubbio che uno che mi aveva affascinato per la sua competenza e amore per i dischi potesse avere ragione, invito il classico amico esperto che nell’ordine certifica:
“Taratura ottima, puntina giusta (anche se era già pronto a proporre un upgrade) e soprattutto contrordine: mai tarare troppo sul basso il peso del braccio perché, quello sì, rovina i dischi poiché causa di “mistraking” (che è una cosa molto brutta, pare)
Il risultato è che non tornerò. Con dispiacere.