Le moderne unità disco rigido Maxtor utilizzano l’interfaccia SATA più veloce ed efficiente per connettersi ai computer. Una tipica scheda madre include da quattro a sei socket SATA, ma alcuni hanno 8 socket o anche di più. Le schede madri sono limitate a due dei vecchi socket IDE e possono essere collegati solo due dischi rigidi al massimo a ciascuna. Queste due unità sono denominate “master” o unità primaria e “slave”, che è il dispositivo secondario. È possibile configurare un Maxtor come unità slave e utilizzarlo come dispositivo di backup, proteggendo l’azienda dalla perdita di dati in caso di guasto del disco rigido principale.
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Indossare un braccialetto antistatico prima di maneggiare l’unità. Ruotare l’unità Maxtor per visualizzare la configurazione dei ponticelli sul retro del dispositivo.
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Rimuovere lo shunt del ponticello dall’azionamento per impostarlo come azionamento slave. Collegare un connettore di alimentazione a 4 pin nella presa appropriata sul retro del disco rigido.
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Individuare il cavo a nastro a 40 pin collegato all’unità master. Collegare il connettore centrale del nastro al Maxtor.
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Far scorrere l’unità in un alloggiamento aperto del computer e avvitarla in posizione.