Utilizzato per la prima volta negli anni ‘1930 dagli economisti Edward Chamberlin e Joan Robinson, il termine “concorrenza monopolistica” si riferisce a una struttura di mercato in cui molte aziende forniscono un prodotto o un servizio, ma ognuna si differenzia. A differenza di un monopolio classico – dove, ad esempio, c’è un solo fornitore di TV via cavo in città – diverse società in concorrenza monopolistica competono per essere l’unico posto in cui le persone si rivolgono per determinati prodotti e servizi. Se i clienti scoprono che Betty fa le torte migliori, Betty’s Bakery sarà l’unico posto per ottenere quelle torte specifiche, ma non l’unico posto dove acquistare torte.
Più fornitori
Diversi settori presentano più fornitori che competono utilizzando il proprio mix di offerte di prodotti o servizi, che spesso non sono disponibili da altri fornitori. L’Università dell’Illinois rileva esempi come ristoranti, venditori di mobili artigianali e produttori di software per computer. Un ristorante o una caffetteria, ad esempio, compete sulla varietà del suo menu e sulla qualità dei prodotti prodotti dallo chef o dal barrista. Possono esistere più venditori in un quartiere o in un settore a causa delle possibili combinazioni di prodotti e servizi che possono essere offerti, anche se non tutte le attività verranno eseguite allo stesso livello.
Prodotti differenziati
I venditori hanno molti modi per distinguersi dai concorrenti monopolistici. Ciò può essere fatto attraverso variazioni nell’imballaggio, nei metodi di consegna, nel marketing e nell’aspetto fisico, come la forma, le dimensioni o il colore del prodotto. Nel settore assicurativo, ad esempio, gli annunci di Geico utilizzano umorismo e simpatici animali parlanti per aiutare l’azienda a distinguersi dalla concorrenza che essenzialmente offre gli stessi servizi. Come sottolinea il sito web Economics Online, il ruolo dell’imprenditore diventa cruciale in questo tipo di mercato, più che in un monopolio diretto, poiché devono essere prese le giuste decisioni per entrare in contatto con clienti che hanno molti fornitori tra cui scegliere.
Accesso al mercato
Sebbene il campo dei concorrenti possa essere ampio, le imprese più piccole sono maggiormente in grado di entrare in un mercato che è monopolisticamente competitivo rispetto a uno che è veramente un monopolio. Nella maggior parte dei casi, i costi di avvio non sono proibitivi quando l’operazione può iniziare in piccolo e concentrarsi su un cliente target specifico o su una nicchia di quartiere, sebbene le posizioni migliori potrebbero già essere prese. Entrare nel mercato, tuttavia, è solo la prima di molte sfide che l’azienda dovrà affrontare per acquisire clienti e rimanere finanziariamente redditizia a lungo termine.
Vantaggi aziendali
Aziende come Apple sono spesso premiate in una competizione monopolistica con la fedeltà dei clienti a lungo termine, portando entrate e profitti costanti mentre si distinguono da una grande folla. Come osserva Economics Online, un’azienda che rende un prodotto percepito come distintivo è anche in grado di fissare i propri costi e prezzi – più alti o più bassi dei suoi concorrenti – e non è necessariamente sotto pressione per vendere nelle stesse quantità dei suoi concorrenti a rimanere redditizio.