Teoria organizzativa e struttura organizzativa funzionano insieme?

Prima della rivoluzione industriale, le aziende si sviluppavano organicamente, crescendo attorno a un proprietario pur essendo di dimensioni limitate. La potenza del vapore ha cambiato la situazione, aprendo la strada alla produzione di massa. La produzione di massa richiedeva manodopera e tutto quel lavoro necessitava di organizzazione in una sorta di sistema. Questi sistemi hanno prodotto strutture organizzative basate sulle teorie dei modi migliori per organizzare il lavoro e i dipendenti. La teoria organizzativa si evolve e influenza ancora oggi la struttura aziendale.

Teoria classica

La teoria organizzativa classica ha portato alla struttura tradizionale che divide i lavoratori in base alla funzione, enfatizza regole e procedure e mette il proprietario in controllo. Una scuola di teoria classica – la scuola scientifica – si concentra sulle operazioni. Applica metodi scientifici allo studio del lavoro, degli strumenti e del tempo in fabbrica. Le scoperte hanno portato a una maggiore produttività ed efficienza. La scuola amministrativa, nel frattempo, ha studiato gestione e informazione e come queste potrebbero essere utilizzate per influenzare la produzione. Questa scuola ha contribuito ai principi di gestione ancora in uso oggi, nonché al concetto di burocrazia.

Struttura verticale

Il pensiero classico ha sviluppato concetti come centralizzazione, divisione del lavoro, unità e catena di comando. Questi concetti descrivono lavori specializzati e dipendenti che rispondono a un solo capo. I manager hanno i propri manager in una burocrazia, formando una catena che si estende dai dipendenti a un capo superiore. La struttura risultante è verticale e triangolare, con un punto in alto per l’autorità di grado più alto. Accettare, adattare o rifiutare questa struttura verticale rende conto delle strutture organizzative odierne, che si adattano alle nuove teorie organizzative.

Decentramento

Con la sua sistematica enfasi sulla produttività e l’efficienza, la struttura tradizionale della scuola classica opera meccanicamente, bloccando i processi in atto. Le imprese hanno difficoltà ad adattarsi all’ambiente esterno, soprattutto quando le condizioni richiedono una risposta rapida. Le moderne strutture aziendali hanno un’autorità decentralizzata. Ciò consente ai supervisori di piano di ordinare le scorte secondo necessità, ad esempio, invece di attendere l’intervento del proprietario. Anche la struttura divisionale decentra, creando unità che si rivolgono a locali, consumatori o prodotti. I leader di divisione agiscono con indipendenza, rispondendo secondo necessità alle rispettive sfide.

Teoria comportamentale

Anche l’approccio della scuola classica non tiene conto della complessità della motivazione umana. La scuola comportamentale si concentra sugli individui come qualcosa al di là degli ingranaggi, scoprendo che considerazioni sociali e bisogni umani di base influenzano le prestazioni lavorative. Uno dei risultati è stata l’aggiunta dei responsabili delle risorse umane all’organigramma di molte aziende.

Struttura della squadra

L’effetto negativo che le strutture tradizionali possono avere sugli atteggiamenti dei dipendenti supporta le scoperte dei comportamentisti. In quanto ingranaggi della macchina, i dipendenti della struttura tradizionale non hanno spazio per l’iniziativa individuale, diventando passivi. L’empowerment dei dipendenti stimola il coinvolgimento. La struttura del team riduce la burocrazia, lasciando il proprietario, che crea squadre che perseguono obiettivi strategici. I team ereditano l’autorità decisionale degli ex manager.

Scuola di qualità

La scuola di qualità valuta la qualità in base al fatto che un servizio o un prodotto soddisfi le esigenze dell’utente finale. Il concetto giapponese di kaizen mira al miglioramento continuo, mentre la reingegnerizzazione è disposta a ridisegnare radicalmente i vecchi approcci per ottenere risultati di qualità. Ciò include la ristrutturazione organizzativa che in alcuni casi può comportare l’esternalizzazione a una rete di appaltatori, lasciando solo un gruppo di gestione principale.