La Legge di Peter, nota anche come Principio di Peter, e la Legge di Parkinson sono state concepite da diversi individui che originariamente usavano questi concetti in saggi satirici scritti rispettivamente nel 1968 e nel 1955. Fin dal loro inizio, queste idee hanno trovato la loro strada nelle organizzazioni imprenditoriali. Queste “leggi”, anche se non sono leggi reali dell’uomo o della natura, possono ostacolare i professionisti delle risorse umane nei loro tentativi di gestire i dipendenti a vantaggio della vostra azienda. Una volta comprese, il personale delle risorse umane può utilizzare entrambe le leggi a vantaggio della vostra azienda.
HR e Peter’s Law
La legge di Peter, creata da Laurence J. Peter e Raymond Hull, è generalmente definita come “I dipendenti tendono a raggiungere il loro livello di incompetenza”. Ad esempio, quando un dipendente lavora costantemente nell’ambito delle sue competenze, le risorse umane possono fornirgli opportunità di avanzamento lavorativo, ma potrebbe arrivare un momento in cui il dipendente viene elevato a un lavoro che è al di sopra della sua capacità di fare bene. Questa situazione può comportare un manager che funziona al di sotto di quanto richiesto dal suo lavoro.
Formazione
Quando assumono dipendenti, i membri del personale delle risorse umane lavorano in modo ottimale quando abbinano le competenze richieste a quelle richieste per ogni lavoro. Prima che un dipendente venga promosso, il personale delle risorse umane deve continuare a far corrispondere esperienza e competenze con il lavoro a cui il dipendente viene promosso e aggiungere un ulteriore passaggio, quello di pre-formazione del dipendente per consentirgli di operare con successo nel livello superiore. posizione a livello. Incorporare e gestire una politica di pre-formazione per l’avanzamento dei dipendenti può mitigare le situazioni in cui i manager che si trovano sopra le loro teste possono iniziare a comportarsi in modo inadeguato.
HR e legge di Parkinson
La legge sul Parkinson, inventata da Cyril Northcote Parkinson, afferma: “Il lavoro si espande in modo da riempire il tempo disponibile per il suo completamento”. In altre parole, se a un dipendente viene concessa una settimana per completare un’attività, tenderà a utilizzare tutto il tempo assegnato per completare il lavoro. In generale, la legge di Parkinson è valida anche quando un lavoro può essere completato in un lasso di tempo molto più breve. Per il personale delle risorse umane, la legge sul Parkinson può ostacolare drasticamente la produttività dei dipendenti, creando situazioni che le risorse umane lavorano duramente per evitare.
Produttività
I professionisti delle risorse umane possono aggirare la legge sul Parkinson monitorando i programmi e gli incarichi di lavoro. Ogni attività può essere valutata attentamente per arrivare al tempo ottimale necessario per completare efficacemente il lavoro. Ad esempio, l’ispezione potrebbe scoprire che i compiti che in precedenza richiedevano una settimana per essere completati possono essere completati in tre giorni. Se tutti i lavori vengono valutati tenendo presente la gestione del tempo, la produttività dei dipendenti può aumentare notevolmente. I team delle risorse umane potrebbero inoltre fornire un qualche tipo di motivazione per i dipendenti a cui viene chiesto di completare i lavori in periodi di tempo più brevi. Ad esempio, i dipendenti che terminano il lavoro nel tempo ridotto assegnato potrebbero ricevere un piccolo vantaggio come i biglietti del cinema.